martedì 31 maggio 2011

Crowdfunding: l'unione fa la forza e il mezzo è la rete

Il "Crowdfunding" descrive un processo collaborativo di un gruppo di persone che utilizzano il proprio denaro in comune per supportare gli sforzi di singoli ed organizzazioni. È una sorta di finanziamento dal basso. Questa è la definizione del termine inglese, di recente entrato a far parte anche del nostro vocabolario. 
Il crowdfunding è già molto diffuso all'estero per finanziare progetti di qualsiasi genere: fondi in occasione di tragedie umanitarie, supporto all'arte, al giornalismo, fino all'imprenditoria e alla ricerca scientifica.
E non si può negare che la rete sia la piattaforma che permette maggiormente l'incontro e la collaborazione di un gran numero di soggetti, che possono coinvolgersi in un progetto di crowdfunding.

venerdì 27 maggio 2011

Il rapporto tra il diritto al referendum e il potere legislativo

Un commento ad un precedente articolo del blog "Il referendum che oggi richiama gli elettori", ha posto una domanda degna - secondo noi - di una non breve e dovuta risposta. Il riferimento è al passaggio in cui si afferma la lesione di un istituto di democrazia diretta, quale è il referendum abrogativo (in particolare quello indetto per il prossimo 12 e 13 giugno), da parte del legislatore che ha deciso di porre in essere una nuova normativa ad hoc (il decreto omnibus) che modifica quella oggetto di referendum, prima dello svolgimento dello stesso. L'intervento del nostro amico e lettore è il seguente:

Oltre che sotto il profilo della coerenza politica, non credo che sia possibile, neanche dal punto di vista strettamente tecnico-giuridico, sottrarsi alla consultazione popolare già indetta, attraverso una mera modificazione della disposizione legislativa oggetto di referendum. Difatti credo che sussista una sostanziale differenza tra gli effetti collegati ai due tipi di interventi: da un lato, quello legislativo esprime una volontà abrogativa potenzialmente suscettibile di revoca; d'altro lato, l'effetto abrogativo generato dal referendum non potrà essere rimosso, secondo la dottrina meno rigorosa, almeno per tutto il corso della legislatura. Per cui, credo che, nonostante il dato letterale della normativa primaria referendaria (cfr. art.39 della legge 25 maggio 1970, n. 352 “Se prima della data dello svolgimento del referendum, la legge, o l’atto avente forza di legge, o le singole disposizioni di essi cui il referendum si riferisce, siano stati abrogati, l’Ufficio centrale per il referendum dichiara che le operazioni relative non hanno più corso”), una lettura costituzionalmente orientata della faccenda, dovrebbe spingere la Cassazione a far celebrare comunque il referendum. Voi "Duemacchie" che ne pensate?

martedì 24 maggio 2011

L'analogia come fonte del diritto?

In un precedente articolo ci siamo occupati di "fonti del diritto" chiedendoci se, nel nostro sistema giuridico, la giurisprudenza dei giudici potesse considerarsi tale. Non esiste una risposta assoluta a questa domanda ma, dopo alcune riflessioni, si può sicuramente dire che i giudici quando applicano le leggi ad un caso concreto devono a questo adattarle attraverso una operazione ermeneutica di interpretazione: in questa operazione i giudici "creano" il diritto.
La risposta  alla domanda "sono anche i giudici creatori di leggi?" sarebbe molto più semplice se ci trovassimo in un paese di Common Law e sarebbe sì.

venerdì 20 maggio 2011

Per fare una legge prendere esempio dagli haiku giapponesi

Nan-in, un Maestro giapponese dell'era Meiji (1868-1912), ricevette la visita di un professore universitario che era andato da lui per interrogarlo sullo Zen. Nan-in servì il te. Colmò la tazza del suo ospite, e poi continuò a versare. Il professore guardò traboccare il te, poi non riuscì più a contenersi. "E' ricolma. Non ce n'entra più!". "Come questa tazza" disse Nan-in "tu sei ricolmo delle tue opinioni e congetture. Come posso spiegarti lo Zen, se prima non vuoti la tua tazza?".
Questa storia zen trae dall'essenzialità e dall'immediatezza del linguaggio la sua forza. I maestri zen usavano insegnare e istruire i loro discepoli in gran parte attraverso racconti  come questo, la cui caratteristica fondamentale non è quella di impartire un dogma o un principio da seguire, bensì quella di far nascere nell'ascoltatore un suo proprio ragionamento e una comprensione personale delle parole del maestro.

martedì 17 maggio 2011

"Class action" contro la Rai: Altroconsumo chiede il risarcimento degli abbonati

Altroconsumo è un'associazione di consumatori, la prima e la più diffusa in Italia con i suoi 300.000 soci. Indipendente e senza fini di lucro, ha un unico obiettivo: l'informazione e la tutela dei consumatori. Da circa 30 anni difende gli interessi e i diritti fondamentali dei cittadini. L’associazione si interessa alla protezione della salute e della sicurezza, alla tutela degli interessi economici e dell’informazione. Promuove la conoscenza dei diritti dei cittadini-utenti-clienti e delle forme della loro possibile tutela. Inoltre difende il diritto a essere rappresentati e ascoltati presso le istituzioni nazionali e internazionali, a vivere in un ambiente sano e a compiere scelte di consumo etiche e responsabili. 

venerdì 13 maggio 2011

L'attesa italiana per il nuovo presidente della Banca Centrale Europea


Il Trattato di Lisbona, modificativo dei trattati originari che istituirono la Comunità europea, ha inserito a pieno titolo tra le istituzioni dell'Unione la Banca centrale europea.
L'articolo 13 del TUE (Trattato sull'Unione europea) qualifica come istituzioni dell'UE:
- il Parlamento europeo;
- il Consiglio europeo;
- il Consiglio;
- la Commissione;
- la Corte di giustizia dell'Unione;
- la Corte dei conti
- la Banca centrale europea.
Ci interessa parlare in particolare di quest'ultima per l'imminente nomina del suo nuovo Presidente, dato che il candito principale sembra proprio essere il "nostro" Mario Draghi, governatore della Banca d'Italia. 

martedì 10 maggio 2011

Il referendum che oggi richiama gli elettori

Il prossimo mese, nelle date del 12 e 13 giugno, siamo tutti chiamati, come cittadini italiani, ad esprimere il nostro voto e il nostro parere su ben quattro quesiti referendari riguardanti l'abrogazione di norme che determinano la privatizzazione dell'acqua pubblica, la costruzione di centrali nucleari sul territorio italiano e l'abrogazione della legge sul legittimo impedimento
Consigliamo la lettura di un precedente post, che delinea in maniera più approfondita l'istituto giuridico che stiamo trattando: "L'istituto del referendum abrogativo e la sua ammissibilità". In poche parole il re­fe­ren­dum abrogativo previsto dall'art. 75 della Costituzione è uno stru­mento di eser­ci­zio della so­vra­nità popolare, san­cita all’articolo 1 della stessa, e il suo esito - che, se positivo, porta all'abrogazione totale o parziale di leggi o di atti aventi forza di legge - è una fonte primaria del diritto, la quale vin­cola i legisla­tori al rispetto della vo­lontà degli elettori.
La Costituzione rinvia alla legge per le modalità di indizione, svolgimento e votazione del referendum ed è all'uopo previsto che esso vada svolto tra il 15 aprile e il 15 giu­gno. In linea con tale previsione le prossime votazioni sono stati infatti fissate per le date del 12 e 13 giugno, senza però averle unite al voto con le ele­zioni am­mi­ni­stra­tive del 15–16 maggio. Tale scelta è stata cri­ti­cata quale enorme spreco di de­naro pub­blico e come ten­ta­tivo di non far rag­giun­gere il quorum. 

venerdì 6 maggio 2011

L'istituto del referendum abrogativo e la sua ammissibilità

L'articolo 75 della Costituzione prevede che, su richiesta di un certo numero di elettori, possa essere indetto un referendum per ottenere l'abrogazione (ossia la caducazione), totale o parziale, di una legge o di un atto avente forza di legge
Testualmente l'art.75 Cost. al primo comma:  indetto referendum popolare per deliberare l'abrogazione, totale o parziale, di una legge o di un atto avente valore di legge, quando lo richiedono cinquecentomila elettori o cinque Consigli regionali". 
L'esito positivo di un referendum abrogativo conduce ad indubbie modificazioni del sistema giuridico. Sebbene non sia elencato e nemmeno conosciuto da tutti come fonte del diritto tradizionale - tra cui la legge, il decreto legge, il decreto legislativo, ecc...- esso è considerato dai giuristi come tale, proprio in virtù dell'effetto innovativo che determina nell'ordinamento.

martedì 3 maggio 2011

Il "tempo libero" non è un diritto

Esiste il diritto al tempo libero? La risposta è no, per la nostra Corte di Cassazione.
Il 27 aprile scorso infatti con la sentenza n. 9422/2011 la III sezione civile della Suprema Corte di ultimo grado istituita nel nostro ordinamento giuridico ha affermato che il diritto al tempo libero non rientra tra quelli costituzionalmente tutelati e non è nemmeno presente fra i diritti inviolabili dell’uomo tutelati dalle Carte internazionali dei diritti come la Carta di Nizza o Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali. Esso costituisce bensì una "opzione" rimessa "alla esclusiva autodeterminazione della persona che è libera di scegliere tra l’impegno nel lavoro e il dedicarsi, invece, a realizzare il suo tempo libero da lavoro e da ogni occupazione".