lunedì 28 febbraio 2011

Nuovo accordo per creare un “viaggiare sostenibile”


Un tempo c’era l’autostop, un sistema pratico e romantico per viaggiare a basso costo con il rischio però di far salire a bordo persone poco raccomandabili. Oggi la soluzione innovativa e sicura per muoversi in auto risparmiando si chiama carpooling.
Molti sono i lavoratori e gli studenti che, soli, sono costretti a spostarsi in auto ogni giorno o più volte nell'arco di una settimana. Il servizio di carpooling è funzionale proprio per trovare passaggi in auto, inquinare meno e risparmiare di più. Tra l'altro a favorirne la diffusione sono indubbiamente la crisi economica e i rincari dei prezzi dei carburanti e dei pedaggi autostradali.
Ma cosa distingue il carpooling dal "vecchio" autostop?

mercoledì 23 febbraio 2011

La "mediazione" della Corte Costituzionale in Europa

Come può il diritto europeo, sancito nei trattati o negli atti delle istituzioni quali Parlamento europeo, Consiglio, Commissione essere applicato dai nostri giudici nazionali? Può il singolo cittadino italiano pretendere le tutele espresse in norme europee? Avranno le sue richieste di giustizia una risposta veloce e concreta?
Il livello di integrazione giuridica tra ordinamenti diversi (italiano ed europeo) ha raggiunto ad oggi una profondità mai vista prima in nessun altro tipo di organizzazione internazionale o forma di coordinamento interistituzionale tra Stati. Ed è la sinergia continua tra autorità giurisdizionali (nazionale ed europea) che garantisce e testimonia continuamente questa integrazione.
Riprendendo un precedente articolo, che trattava della cooperazione e vicinanza tra giudice comune italiano e Corte di Giustizia, voglio qui esaminare come la Corte Costituzionale italiana si inserisce in questo proficuo dialogo di giurisdizioni.     

venerdì 18 febbraio 2011

Spesometro: dimmi quanto spendi e scoprirò se dichiari il giusto


Con il provvedimento del Direttore dell’Agenzia delle Entrate del 22 dicembre 2010, in attuazione del decreto legge 31 maggio 2010 n.78, convertito con modifiche nella Legge 30 luglio 2010 n. 122 (recante misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica) è divenuto operativo il cosiddetto “Spesometro fiscale”.     
Lo spesometro serve per accertare il reddito dichiarato dai contribuenti in base alla loro capacità di spesa. In pratica come un "Grande Fratello" del Fisco che spierà tutte le transazioni effettuate anche da privati cittadini d'importo superiore ai 3600 euro o sopra i 3000 euro se eseguite da operatori economici. Vi sarà infatti l'obbligo di fornire al venditore il proprio codice fiscale o partita Iva al momento di pagare qualsiasi bene o servizio di prezzo superiore a tale cifra. Si pensi agli acquisti nelle gioiellerie o nei negozi di arredamento oppure, per i servizi, si pensi alle spese pagate alle agenzie di viaggi.
I commercianti o i prestatori di servizi saranno di conseguenza obbligati a trasmettere automaticamente, per via telematica, alla pubblica amministrazione i dati dei clienti (codice fiscale o partita Iva) e le operazioni da essi effettuate. Il Fisco riceverà cosi il codice fiscale e l'importo della transazione e controllerà se il reddito dichiarato dalla persona è congruo rispetto alle spese effettuate.

lunedì 14 febbraio 2011

Il diritto di voto come una promessa?

Tra i diritti costituzionali garantiti al singolo il diritto politico per eccellenza è: il diritto il voto. Esso esprime infatti la possibilità per i cittadini di partecipare alla vita e alle scelte politiche nelle moderne democrazie. Questa partecipazione si esprime in due fondamentali attribuzioni: diritto, per tutti i cittadini maggiorenni, di votare i propri rappresentanti nelle istituzioni nazionali e regionali (c.d. diritto di voto attivo) e diritto a candidarsi ed essere eletti nelle stesse (c.d. diritto di voto passivo).
Ciò è oggi pacificamente acquisito, ma non bisogna dimenticare che in realtà si tratta di una conquista piuttosto recente. In molti paesi tutt'oggi non esiste una democrazia oppure esiste ma solo formalmente. Più che ripercorrere, però, l'evoluzione e la affermazione storica di questo diritto fondamentale vorrei porre una domanda: qual è il significato proprio del termine "voto"? 

mercoledì 9 febbraio 2011

Giustizia letteraria o letteratura giudiziaria?

Perché occuparsi delle relazioni fra diritto e letteratura?
Perché confrontare il diritto con altre discipline? A cosa serve?
Alla prima domanda rispondiamo: per considerare, per "pensare" la letteratura con più rigore e il diritto con più immaginazione.
Alla seconda: perché è fecondo confrontare il diritto con altre discipline, cercando di coglierne i punti di contatto e di distacco. 
In particolare, l’idea di guardare al diritto in termini letterari è stata coltivata da numerosi studiosi, più spesso si tratta di giuristi con interessi letterari che di letterati con interessi giuridici; ma non mancano linguisti che analizzano il linguaggio giuridico e le sue caratteristiche.
Quali aspetti di particolare interesse sono al centro di questi studi?

domenica 6 febbraio 2011

Articolo 88 Costituzione: esiste una corretta qualificazione giuridica?

In questo periodo di crisi istituzionale, mi è capitato di leggere in più di un articolo comparso suoi quotidiani la citazione testuale del testo dell'articolo 88 comma 1 della Costituzione, il quale recita:
"Il Presidente della Repubblica può, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse"
Ma qual'è la reale portata di questa norma? Da una lettura troppo semplicistica potrebbe sembrare un potere eccessivo attribuito alla discrezionalità del Presidente della Repubblica che, di sua iniziativa, parrebbe avere la prerogativa di sciogliere il Parlamento e, di conseguenza, far cadere il Governo che sulla fiducia di questo si regge. L'elezione di nuove camere è infatti una causa automatica di dimissioni del Governo.

giovedì 3 febbraio 2011

L'importanza del dialogo tra giudici


In occasione di molti processi i nostri giudici nazionali non sono lasciati soli nel risolvere una controversia, bensì possono usufruire del supporto - autorevole e competente - della Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Ma come avviene questo "lavoro d'equipe"?
E' proprio l'Unione Europea che ha sancito un meccanismo di controllo giurisdizionale, fondato sulla collaborazione tra giudici nazionali degli Stati membri (attualmente 27) e Corte di Giustizia. E' sul “dialogo” tra questi soggetti che poggia e continua a svilupparsi il processo di integrazione tra ordinamenti interni degli Stati membri e ordinamento dell’Unione Europea.
Il contatto più ravvicinato tra i giudici si attua con il meccanismo del "rinvio pregiudiziale" (previsto dall'art. 267 TFUE, trattato sul funzionamento dell'Unione Europea), ovvero una procedura che consente ad una giurisdizione nazionale di interrogare la Corte di Giustizia tramite due quesiti diversi.