martedì 27 dicembre 2011

L'Unione Europea non più complice della pena di morte

Nonostante le numerose e continue azioni diplomatiche degli Stati e delle organizzazioni non governative trasversalmente presenti in ogni continente volte al debellamento della pena di morte nel mondo, questa continua a far uccidere con percentuali elevate. In altri articoli del blog abbiamo più volte ricordato la paradossale contraddizione di questa scelta legislativa, che appunto molti ordinamenti giuridici si rifiutano di espungere dai loro codici. E dati gli scarsi risultati delle petizioni rivolte direttamente a questi governi, Stati Uniti in testa, si stanno mettendo in pratica soluzioni indirettamente influenti e che ben possono mitigare la pratica della pena di morte. 

mercoledì 14 dicembre 2011

Per chi ama i dolci, ama bere o fumare, ecco le imposte sui vizi

In Danimarca il nuovo governo ha deciso di combattere la crisi tassando i principali vizi del suo popolo, per finanziare la ricerca, l'educazione e una parte del welfare. Il fumo, l’alcol, le bibite e i dolci nuociono gravemente alla salute, ma potrebbero fare bene alle casse dello stato, questo sarà stato il pensiero del trentottenne ministro delle finanze Bjarne Corydon, prima di progettare il suo stravagante e alternativo piano di risanamento dell'economia nazionale.

Il governo danese alcune settimane fa ha infatti introdotto la c.d. "fat tax", un balzello su tutti i cibi che contengono una percentuale elevata di grassi saturi e dal prossimo gennaio una nuova "sin tax", con la quale anche i prezzi delle sigarette, alcolici, bibite e alcuni dolci (cioccolata, marmellata…) subiranno rialzi nel paese. La manovra predisposta non è andata esente da critiche, in particolare da parte dei produttori, che adducono la consequenziale e negativa ricaduta sui commerci interni in Danimarca.

lunedì 5 dicembre 2011

Come cambierà il trattamento dei dati personali su Facebook?


Nei giorni in cui si parla molto intorno ad una possibile quotazione in borsa di Facebook a partire dal prossimo gennaio, arriva la importante notizia che il più famoso social network ha concluso una bozza di accordo sulla gestione dei dati personali degli utenti (già 800 milioni nel mondo di cui 21 sono italiani) con la antitrust americana, la Ftc (Federal and trade commission). Il fenomeno dei social network è sempre più diffuso e il principale problema che esso pone dal punto di vista del diritto è proprio la tutela della privacy, diritto fondamentale degli utenti che spesso viene sacrificato ingiustamente.  

giovedì 1 dicembre 2011

Mutuo: ciò che è mio diventa tuo

"Unde etiam mutuum appellatum est, quia quod ita tibi a me datum est ex meo tuum fit" - Gaio II d.C.

Il mutuo sembra essere uno dei contratti oggigiorno più usati per la sua caratteristica di permettere un prestito di denaro. Per dirla banalmente un soggetto presta una somma di denaro ad un altro soggetto che si obbliga a restituirla successivamente, entro un dato termine e normalmente in modo dilazionato. 
Dal punto di vista giuridico il mutuo è un contratto reale, che si perfeziona con la consegna della res, ossia del bene oggetto del contratto: denaro o beni fungibili (che si possono pesare, contare, numerare).

lunedì 28 novembre 2011

Deficit di bilancio, passando dal debito, fino allo spread

In questo periodo la politica e l’economia sembrano aver costituito un binomio inscindibile. Ma ci si chiede se sia la prima al servizio della seconda o la seconda gestita dalla prima? Evitando di rispondere a un tal interrogativo, vogliamo far notare invece, come nel mezzo di queste due "prime donne" - la politica e l'economia - compaia una figura maschile quale unico strumento utilizzabile per dar vita e concretezza sia all'una che all'altra: il diritto. Solo con provvedimenti, leggi o manovre si plasma la realtà, si modifica la situazione sociale e si cerca di sfuggire alla crisi. Sarebbe quindi più opportuno parlare non di una coppia, bensì di un trio affiatato, dove le donne (facendo riferimento solo ai generi dei sostantivi), che si trovano in maggioranza, spesso litigano e discutono animatamente, e per questo hanno bisogno di un terzo "super partes" che dia loro una via da seguire.

lunedì 21 novembre 2011

Nuove etichette alimentari dall'Europa

Da martedì scorso 22 Novembre 2011 sono in vigore le nuove norme per il contenuto e la forma delle etichette sugli alimenti e bevande. E' stato infatti pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea un Regolamento che tratta proprio questi temi. L'atto normativo citato rientra tra quelli che l'Unione Europea può emanare ed è direttamente efficace e vincolante all'interno degli ordinamenti degli Stati membri. Ma perché l'Unione Europea si interessa delle etichette, quali valori possono esserci dietro ad una così piccola struttura?

sabato 19 novembre 2011

Il fallimento di Lele mora e le coordinate giuridiche

Per capire i presupposti di determinate dichiarazioni di fallimento e per riuscire, successivamente, a seguire lo svolgimento dei processi che nascono è necessario fare riferimento alle basi normative presenti negli articoli di legge. E così, anche per comprendere e ragionare individualmente su accadimenti che i giornali spesso trattano senza scendere nei particolari ed esulando dalle fondamenta codicistiche occorre avere qualche nozione di diritto. Ebbene in questo articolo tratteremo un caso concreto di dichiarazione di fallimento - il crac delle società e dell'agente dei vip Lele Mora - cercando di ancorarlo a precisi riferimenti giuridici. 

lunedì 14 novembre 2011

Attenzione alla traduzione degli atti processuali

Una parte ben specifica del codice di procedura penale, nello specifico il Titolo IV del Libro II, è dedicata alla disciplina della traduzione degli atti processuali

L' articolo 143 cpp, rubricato "nomina dell'interprete", al comma 1 recita: 
"L'imputato che non conosce la lingua italiana ha diritto di farsi assistere gratuitamente da un interprete al fine di potere comprendere l'accusa contro di lui formulata e di seguire il compimento degli atti cui partecipa. La conoscenza della lingua italiana è presunta fino a prova contraria per chi sia cittadino italiano".
Tale disposizione ha recepito norme e principi di diritto internazionale presenti nella Convenzione Europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU) all'articolo 6 e nel Patto Internazionale dei diritti civili e politici (P.i.d.c.p.) all'articolo14, ma inseriti anche nella nostra Costituzione. Infatti l'articolo 111, comma 3 insegna che: 
"Nel processo penale, la legge assicura che la persona accusata di un reato... sia assistita da un interprete se non comprende o non parla la lingua impiegata nel processo". 

Il diritto romano antico era un diritto di common law?

Il diritto dell'antica Roma mostra svariati esempi di come la giurisprudenza (intendendo con questo termine l'insieme delle sentenze dei giudici e gli orientamenti che si formano col tempo) possa svolgere un'opera fondamentale nell'evoluzione di un ordinamento giuridico. Il diritto dei Quiriti (così si chiamavano gli antichi romani) aveva un numero relativamente esiguo di istituti mentre le fattispecie nuove - esigenti una regolamentazione giuridica - erano sempre maggiori man mano che la società si ingrandiva e sviluppava. Una prima soluzione sarebbe stata quella di emanare leggi scritte che regolassero le nuove situazioni. Questa (più simile al "nostro" modo di fare diritto) non fu la soluzione prevalente all'epoca, bensì il diritto romano nella sua età più fiorente fu un diritto non scritto che si evolveva internamente attraverso interpretazioni giurisprudenziali. I pochi istituti che c'erano venivano utilizzati per scopi differenti rispetto a quelli per cui erano stati introdotti, senza che ne venissero creati di nuovi. Vediamo un esempio che, meglio delle parole, può chiarire quanto abbiamo scritto. 

venerdì 11 novembre 2011

Un click per divorziare a Londra: una privatizzazione possibile?

Da Londra arrivano ogni settimana notizie davvero particolari, riguardanti scelte politiche e iniziative del primo ministro inglese David Cameron che colpiscono per atipicità e stranezza. Dal questionario per censire la felicità dei suoi cittadini, all’abolizione delle auto blu per i politici (“tutti in bicicletta” ha detto Cameron), all’ultima novità sul divorzio proveniente dal Ministero della giustizia britannico. Si tratta di una proposta a dir poco rivoluzionaria, volta ad eliminare i tribunali in caso di procedimento per la separazione tra i coniugi, che si si inserisce in quel fenomeno di privatizzazione degli istituti del diritto di famiglia che da tempo si sta espandendo in Europa.

mercoledì 9 novembre 2011

L'ideale di libertà della Rivoluzione francese e la legge per farlo diventare eterno

"Fra il forte e il debole, tra il ricco e il povero, tra il padrone e il servitore è la libertà che opprime, è la legge che affranca" - H.D. Lacordaire

Da corti ed estrapolati aforismi non sempre si riesce a cogliere il vero obiettivo di chi lo scrisse ed andare a scorrere la biografia dell’autore serve indubbiamente per farsi una più completa visione. Conoscere la storia di grandi uomini permette di riflettere sull’evoluzione del pensiero umano e apprenderne le scelte di studi e di vita può fornire stimolanti esempi a noi contemporanei.

venerdì 4 novembre 2011

Zoomafie e internet come luogo di criminalità

Con il termine "zoomafie" ci si riferisce, nel linguaggio giornalistico e in senso lato, a tutti quei comportamenti illegali che hanno ad oggetto lo sfruttamento o l'uccisione di animali al fine di conseguire un profitto economico. Possono appartenere alla categoria una serie variegata di situazioni che vanno dal commercio illecito di pellicce alle scommesse sulle corse illegali.

mercoledì 2 novembre 2011

La proprietà intellettuale è un diritto individuale o una conoscenza condivisibile?


La “proprietà intellettuale” (o "industriale") sta ad indicare il sistema di norme giuridiche volte alla tutela dei beni immateriali, di rilevanza economica, frutto dell'attività creativa ed inventiva umana. Tra questi beni troviamo i segni distintivi dell'azienda (ditta e insegna), il marchio (diritto dei marchi), le opere dell'ingegno artistiche e letterarie (il diritto d'autore), le invenzione industriali, i modelli di utilità e i disegni (rientranti tutti nel diritto dei brevetti). 
La prima denominazione di proprietà accompagnata dall'aggettivo intellettuale (intellectual property, abbreviata IP) è oramai sostituita dalla più moderna terminologia di "proprietà industriale" in virtù degli oggetti squisitamente contemporanei cui fa riferimento, quali l'opera dell'ingegno, invenzione, marchio, brand, design. 
Forte è il conflitto teorico tra i concetti relativi alla proprietà in senso più classico (cioè quella relativa ai beni materiali, ereditata dal diritto romano) e la proprietà di cui trattasi, disciplinata nel nostro ordinamento giuridico dal Decreto Legislativo n. 30 del 2005 (Codice della Proprietà Industriale o c.p.i.), un testo unico che raccoglie tutte le norme attinenti al campo dei brevetti e dei marchi. Resta  fuori da questa opera di codificazione la normativa sul diritto d'autore, il cui riferimento è ancora la legge n. 633 del 1941, con le successive modifiche. 

venerdì 28 ottobre 2011

Il "nuovo" redditometro contro l'evasione fiscale

E' di pochi giorni fa la notizia sui giornali della presentazione di uno strumento contro l'evasione fiscale. Si tratta del nuovo redditometro, o meglio di un suo aggiornamento. L'istituto infatti già esisteva nel nostro ordinamento ma oggi è completamente rinnovato.
Con esso il fisco si pone l'obiettivo di confrontare il livello delle spese con il reddito dichiarato da un certo soggetto contribuente in modo da mettere in evidenza eventuali discrasie rilevanti.
Come ha spiegato il direttore della Agenzia delle Entrate, Attilio Befera: "con una procedura semplicissima i contribuenti potranno verificare la coerenza tra il loro livello di spesa (e, quindi,il loro tenore di vita)  e il reddito dichiarato al fisco". Ma come funziona, a grandi linee, il reddittometro??

martedì 25 ottobre 2011

Chi sono i "giovani" nel diritto?


Essere giovani vuol dire tenere aperto l’oblò della speranza, anche quando il mare è cattivo e il cielo si è stancato di essere azzurro.
Bob Dylan

"Giovani" di qui, "giovani" di là, "giovani" in piazza, "giovani" dicono, e così via... Si usa ultimamente troppo spesso questo termine "giovani", sostantivo comune e vago, con un'accezione sottilmente negativa, al fine di individuare una massa che, in quanto tale, si vuole identificare come omogenea, ma che così non è.

venerdì 21 ottobre 2011

Intercettazioni, un istituto processuale indefettibile


Il mondo dell’informazione e della politica sono da parecchi mesi in conflitto tra loro intorno al tema delle intercettazioni. Non volendo intraprendere un esame sul merito del disegno di legge (all'esame del Parlamento in questo periodo), sulla sua necessità e sulla sua portata, ci limiteremo qui di seguito ad un'analisi dell'istituto processuale ad oggi e dei diritti costituzionali con cui confligge.
L'intercettazione di conversazioni, tra presenti (intercettazioni ambientali) o comunicazioni tra assenti (ad es. via telefono, via e-mail), è un mezzo di ricerca della prova tipico, in quanto previsto e disciplinato dall'art. 266 e seguenti del codice di procedura penale. E’ uno strumento che può essere adoperato solamente in procedimenti relativi a determinati reati previsti dalla legge, e solo in presenza di ulteriori presupposti oggettivi, quali gravi indizi di reato e la assoluta indispensabilità dell'intercettazione ai fini della prosecuzione delle indagini.

lunedì 17 ottobre 2011

Come il diritto cambia nella visione di ciascuno

"Se guardiamo un pezzo di legno perfettamente diritto, immerso nell'acqua, ci sembra curvo e spezzato. Non ha importanza cosa guardi, ma come guardi: la nostra mente si ottenebra nello scrutare la verità" - Lucio Anneo Seneca

In questo pensiero il grande filosofo della Roma antica volle evidenziare, in modo particolarmente efficace, un concetto fondamentale che dovrebbe sempre essere posto in posizione primaria tra i filtri che tutti noi usiamo quando ci approcciamo alla realtà: la nostra conoscenza è relativa e dipende innanzitutto dal punto di vista dal quale la acquisiamo.
Ciò che spesso sfugge, nel momento in cui eleviamo la nostra visione del mondo (anche su piccole cose) a verità assoluta ed incontrovertibile, è proprio che noi siamo figli della nostra esperienza, in primis della nostra educazione e che raramente esiste una interpretazione univoca per un fatto potendo così ciascuno lasciare libertà alla propria, la quale sarà condizionata dal suo punto di vista.
Ovviamente tutto questo serve a sottolineare come, tra la quasi totalità di discipline, anche il diritto in generale e i soggetti che operano con esso in particolare non sfuggano a quella che possiamo chiamare "la relatività della conoscenza".

mercoledì 12 ottobre 2011

Al Capone punito dalle norme sull'evasione fiscale


“Corruzione” è lo slogan della vita americana oggi. E’ la legge, quando non si rispetta altra legge. Sta minando il paese. In tutte le città, i legislatori onesti si contano sulle dita delle mani. Quelli di Chicago, poi sulle dita di una mano sola! La virtù, l’onore, la verità e la legge sono scomparsi. Siamo tutti imbroglioni. Ci piace “farla franca”. E se non riusciamo a guadagnare il pane in modo onesto, lo facciamo in un altro modo.
Al Capone

Un tema caldo in questo periodo ma non solo, essendo un fenomeno radicato sul nostro territorio e quasi inestirpabile, è l'evasione fiscale. Si cerca di scovarla, combatterla, eliminarla ma sono necessari i giusti strumenti e l'effettività degli stessi, non bastano principi o mere volontà.
Dando uno sguardo oltreoceano, negli Stati Uniti in particolare, l'evasione fiscale viene punita con pesanti sanzioni finanziarie e con la detenzione, laddove il giudice appuri la presenza di frode (falsificazione di documenti fiscali per evadere le imposte) ovvero la consapevole intenzione di violare le leggi sul pagamento delle imposte. 

sabato 8 ottobre 2011

Un contratto per frequentare l'università

E' da molti ipotizzato in Italia un nuovo contratto tra studenti e Stato per favorire l'istruzione, incrementare la cultura, livellare le diseguaglianze sociali e contribuire alla formazione di una generazione consapevole degli aiuti che si ricevono. Una soluzione contrattuale già presente in ambiti extra-nazionali, che ben potrebbe essere praticata anche nel nostro paese.

L'articolo 1321 codice civile contiene la definizione di contratto come "l'accordo di due o più parti per costituire, regolare o estinguere tra loro un rapporto giuridico patrimoniale". Il contratto, quale istituto giuridico, tra le molte funzioni che possiede è perlopiù idoneo a soccorrere in numerosi ambiti della vita (familiare, matrimoniale, relazionale, commerciale, assicurativa, ecc...) per dare certezza ai rapporti sociali.
Laddove si vogliano fare progetti per un futuro, ma al contempo si desideri godere nel presente di determinati beni o svolgere attività o utilizzare somme di denaro si stipula un contratto con altri soggetti. Avendo l'accordo giuridico contenuto patrimoniale normalmente vengono richieste garanzie di affidabilità per l'adempimento delle obbligazioni in esso contenute, ma per il contratto innovativo che vi stiamo per delineare la situazione è un po' differente. Esso vede come contraenti principali gli studenti universitari, quali soggetti creditori di una somma di denaro in un primo momento e poi debitori della stessa verso l'altro contraente: lo Stato. Vediamo in cosa consiste e la ratio di questo istituto.

martedì 4 ottobre 2011

Principi del processo penale alla luce della sua legalità

Dove non c'è legge non c'è libertà - John Locke
Dove non v'è libertà non può esservi legalità - Piero Calamandrei

Ed è proprio in quei luoghi e in quei momenti in cui la libertà viene tolta o limitata che deve esserci la legge a regolarne forme, modalità, tempi e ragioni. E quale situazione richiede più legalità e giustizia se non il processo penale, che tende appunto all'accertamento di un reato per la repressione dei colpevoli e il risarcimento delle vittime.
Il nostro codice di procedura penale è il nucleo essenziale delle norme di organizzazione e di funzionamento (oltre alle norme di ordinamento giudiziario e alle leggi speciali) del procedimento penale in senso lato. Esse determinano il comportamento che deve essere tenuto dai soggetti processuali, dal giudice al pubblico ministero, dall'imputato al responsabile civile, dalla parte offesa alla parte civile, tutti destinatari di diritti, doveri e facoltà che consentono loro di relazionarsi nel processo. 

venerdì 30 settembre 2011

Cosa sono le mutilazioni genitali femminili?

Il problema delle mutilazioni genitali femminili (MGF) si è imposto, in tempi piuttosto recenti, all'attenzione della Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che l'ha elevato a tema sanitario di interesse mondiale, fornendo classificazioni per inquadrare il fenomeno. Esso è anche sempre più sentito in Italia, soprattutto per via della crescente immigrazione di popoli culturalmente differenti.

Le MGF sono lesioni personali sulle donne, praticate in età differenti (infanti-bambine-adolescenti), a seconda delle tradizioni nei vari Paesi, e con tecniche diverse.
Sono una pratica molto risalente nel tempo, attuate da secoli in molte comunità africane (in Egitto ci sono riscontri addirittura su certe mummie), con giustificazioni culturali. La donna che non viene sottoposta a tali trattamenti viene infatti emarginata dalla sua comunità e non è "appetibile" come sposa.
E' importante sottolineare, per non fare confusione, che le MGF sono una pratica che nulla ha a che vedere con la religione islamica, infatti nessun versetto coranico o altre fonti prevedono la necessità o l'opportunità di tali pratiche. Esse sono frutto di una antica tradizione culturale.

lunedì 26 settembre 2011

Imminente intervento dell'AgCom a tutela della proprietà intellettuale: quali le linee guida?

Corrado Calabrò, presidente dalla Autorità garante delle comunicazioni, è intervenuto recentemente, con un articolo sul quotidiano online Corriere delle Comunicazioni, per delineare quelle che potranno essere le future linee guida sul contrasto tra diritto di autore e libertà di diffusione dei contenuti sul web.
La domanda di fondo iniziale che viene posta è se "la fruizione diffusa e senza impacci dell’opera dell’ingegno (in internet) - che vogliamo tutti - possa strangolare il diritto al compenso per il creatore dell’opera? E se non si avvizzisca così alla radice la creatività, ch’è la maggiore risorsa di ogni società?"

mercoledì 14 settembre 2011

Violazioni dei diritti umani nelle carceri?





L'Italia è uno stato democratico, membro dell'Unione Europea, dell'ONU e di molte altre organizzazioni internazionali a difesa dei diritti umani, firmataria di appelli contro la pena di morte, in prima linea per ogni manifestazione pro libertà e democrazia, ma siamo sicuri che  sia, anche al suo interno, realmente un paese civile?  Se dovessimo rispondere a questa domanda guardando nelle carceri sparse sul nostro territorio ci renderemmo tristemente conto di una cruda realtà e la risposta da dare sarebbe negativa. 

In particolare nel carcere di Lecce, dove il sovraffollamento porta alla convivenza di tre detenuti in una cella da uno, è stato il magistrato di sorveglianza a decretare l'inciviltà della struttura per la violazione di norme di diritto positivo penitenziario e dei più basilari diritti umani.

venerdì 9 settembre 2011

Italia criticata dal Commissario ai diritti umani del Consiglio d'Europa

E' apparso oggi su "La Stampa" un bel corsivo di Vladimiro Zagrebelsky, magistrato e giudice della Corte europea dei diritti dell'uomo fino al 2010, che prende posizione sulla recente vicenda che ha visto la politica italiana oggetto di critiche da parte di una relazione del Commissario ai diritti umani del Consiglio d'Europa. Quest'ultima è una organizzazione internazionale, distinta dalla Unione Europea, il cui scopo principale è garantire la tutela dei diritti dell'uomo.
La CEDU ossia la "Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali" firmata a Roma il 4 novembre 1950 è il primo e più importante prodotto della organizzazione rispetto a tale obiettivo.  La sua effettiva realizzazione è demandata soprattutto alla giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo con sede a Strasburgo, il cui compito principale è interpretare e applicare tale convenzione.

Come inizia Zagrebelsky: "Chi aprisse in questi giorni la pagina web del Commissario ai diritti umani del Consiglio d’Europa, sarebbe subito colpito dal primo grande titolo, che dice: «L’Italia deve proteggere meglio i diritti dei rom e dei migranti»."  

martedì 6 settembre 2011

La tortura è punita?


E' da alcuni giorni sui giornali la notizia di un uomo italiano arrestato per aver torturato la compagna assillato dai sospetti sulla sua fedeltà. L'uomo ha segregato in casa la vittima, legandola con catene al letto, per ben tre settimane durante le quali ha proceduto ad una serie di sevizie. Secondo l'articolo apparso su “Il Corriere della Sera” (link sotto) : “la donna presentava vistose tumefazioni al volto e alle gambe. È stata lei stessa a spiegare ai poliziotti che Z.S., ossessionato dalla gelosia, l'aveva legata al letto con catene e lucchetti, sottoponendola a percosse, bruciandola con sigarette, infierendo con un'arma da taglio e somministrandole degli psicofarmaci”.
Al di là della crudeltà che traspare da questa breve descrizione, le azioni che la donna ha dovuto subire non possono essere altrimenti definite che con il termine di “tortura” definito, infatti, sul dizionario "Sabatino Colletti" come "qualsiasi atto crudele e violento commesso sul fisico o psiche di una persona per brutalità, sadismo, vendetta".
L'uomo è stato accusato di sequestro, lesioni personali (che sicuramente saranno aggravate dal compimento con "sevizie e crudeltà") e sequestro di persona. Non per tortura. Come mai??

martedì 30 agosto 2011

Diritto al matrimonio e condizione giuridica dello straniero in una recente sentenza della Consulta

La Corte Costituzionale lo scorso 25 luglio ha dichiarato incostituzionale, con la sentenza n. 245, l'articolo 116 del codice civile, limitatamente alle parole del primo comma "nonché un documento attestante la regolarità del soggiorno nel territorio italiano". L'articolo in questione venne modificato dalla legge n.94 del del 2009 "Disposizioni in materia di sicurezza pubblica" (conosciuto come "pacchetto sicurezza") che aveva posto quale  condizione per le pubblicazioni del matrimonio, da parte dell'ufficiale di stato civile, l'esibizione di una regolare documentazione attestante il soggiorno in territorio italiano nel caso in cui uno o entrambi i nubendi fossero cittadini stranieri.

giovedì 11 agosto 2011

L'Italia da paese di emigrazione ad uno di immigrazione nell'evoluzione del diritto

Il diritto internazionale privato è un ramo del diritto che cerca di regolare i "contatti" che avvengono tra il nostro ordinamento giuridico e l'ordinamento di uno o più Stati del mondo. Ci sono molteplici esempi di rapporti aventi caratteri di internazionalità: accordi commerciali e contratti fra due società aventi la sede una in Italia e l'altra in America, matrimonio fra un cittadino italiano e una marocchina o viceversa, un testamento redatto in Francia che pretende di estendere i suoi effetti anche da noi, etc.  Nella vita globalizzata del mondo moderno questi "punti di contatto" tra ordinamenti sono cresciuti a dismisura e, di conseguenza, la materia del diritto internazionale privato (d.i.p.) è divenuta sempre più importante ed ha subito profonde influenze e modifiche. La società, così come già si è sostenuto varie volte, porta a modificazioni del diritto nel momento in cui essa cambia. 
Per fare un esempio concreto di questa influenza vorrei concentrarmi sul caso dei cd matrimoni misti, i quali oramai sono una realtà molto diffusa in Italia, ma non solo, per via della immigrazione crescente che caratterizza la storia e il territorio europeo.

martedì 26 luglio 2011

Il principio della colpevolezza nell'Iliade e nell'Odissea

I poemi omerici - l'Iliade e l'Odissea - conosciuti sin dall'infanzia per le epiche gesta dei famosi eroi in essi protagonisti, non mancano di fornire spunti intorno alla disciplina di cui ci occupiamo: il diritto.
Sebbene la loro datazione sia oggetto di discussione (si pensa che siano stati scritti intorno al IX secolo a.C.) essi costituiscono la prima fonte di letteratura mediterranea nell'area dell'antica Grecia. Sicuramente prodromici per i racconti mitici, sono stati anche anticipatori di alcuni concetti giuridici? Ebbene si. 

Nei due poemi sono rinvenibili i primi passi che l'individuo ha compiuto verso la propria autodeterminazione, un cammino verso la coscienza di essere "soggetti" titolari di libero arbitrio.

venerdì 22 luglio 2011

La "questione criminale" dei nostri giorni


"La legalità è la premessa del dibattito politico, o almeno dovrebbe esserlo. La premessa e non solo il risultato e l'onestà non ha colore, spesso così come non ne ha l'illegalità." Roberto Saviano
Il 19 luglio scorso ricorreva l'anniversario della morte di Paolo Borsellino e degli uomini della sua scorta massacrati in via D'Amelio lo stesso giorno del 1992, 19 anni fa. In occasione della commemorazione nel Palazzo di giustizia di Palermo il Presidente della Camera Gianfranco Fini si è espresso, con forti e autorevoli, toni contro qualsiasi tipo di collusione con la mafia e il malaffare che viene ad esistere soprattutto all'interno dei partiti politici. Quest'ultimi, egli ha detto, "devono evitare di candidare persone sospette di vicinanza con la mafia" e a maggior ragione di "elevarli a posti di responsabilità".  Non bisogna, quindi, trincerarsi dietro lo schema della sentenza, affermando il principio di non colpevolezza dell'indagato o presunto colpevole, finché condanna definitiva non ci sia; continua poi sostenendo che "non è necessario aspettare sentenze definitive per prendere le decisioni che servono. Basta applicare principi di responsabilità politica ed etica pubblica". Politici o amministratori coinvolti in inchieste di mafia, dovrebbero solo per il sospetto di collusione o vicinanza al mondo mafioso essere considerati inaffidabili per la gestione della cosa pubblica. Affermazioni queste che hanno scatenato obiezioni dalla parte politica opposta, ma che fortunatamente non hanno rovinato la cerimonia che aveva ben altri fini rispetto a quello dello scontro politico. 

martedì 19 luglio 2011

La "trasmigrazione" dei principi tra Stati membri della Unione Europea

Un principio indica di consueto l'origine o l'inizio di qualcosa. Nel campo del diritto invece il termine assume una diversa prevalente accezione: quella di fondamento. I principi del diritto sono infatti "canoni" o "linee guida" per la formazione, l'interpretazione e l'applicazione delle norme da parte dei soggetti competenti. Sebbene si tratti di criteri vaghi, di solito nemmeno definiti, pongono comunque degli argini insuperabili a coloro che se ne devono servire, quali il legislatore, il giudice comune, la Corte Costituzionale o una autorità amministrativa. Alcuni esempi: il principio di ragionevolezza, di coerenza, di non ingiustizia, di non discriminazione, ecc...
Essendo regole fondamentali, e come abbiamo detto criteri interpretativi usati da molti interpreti, ogni ordinamento ne crea di propri per poi applicarli al suo interno; eppure esistono dei meccanismi che consentono la "trasmigrazione" di questi principi, nati in ambito nazionale, locale, da un ordinamento all'altro. Di seguito cercerò di descriverne uno: quello dovuto alla partecipazione di più Stati membri ad uno stesso ordinamento sovranazionale vincolante, quale ad esempio l'Unione Europea.

venerdì 15 luglio 2011

E-book come Pinocchio: non saranno mai dei libri "veri"

Richard Stallman è un nome che chi usa il computer non può non conoscere. Sarebbe "reato" non sapere i contributi che codesto individuo ha saputo dare alle moderne tecnologie e alle idee di libertà. Programmatore e attivista statunitense Stallman è stato da sempre sostenitore del software libero (o open source), quale fondatore della Free Software Foundation ed ex hacker. La sua immagine e iconografia - un volto barbuto e ieratico - fa ben comprendere che tipo di personalità abbia e che influenza eserciti intorno a lui. Nemico della Apple e del suo "ecosistema" chiuso e proprietario, ha sostenuto idee di libertà, gratuità e di cultura da condividere. Ora Stallman si sta scagliando contro i nuovi libri elettronici.

martedì 12 luglio 2011

La Cassazione docet: si ad una piantina di marijuana sul balcone!

Le regole giuridiche che disciplinano la vita e i rapporti inter-soggettivi degli individui sono, come ben sappiamo, di creazione legislativa ma la modernità dei tempi e l'emulazione di modelli extra-nazionali, soprattutto di common-law, influiscono e condizionano in modo pregnante i giudici sul modo di interpretare le norme, di leggerle e di applicarle. 
Molte volte ci siamo soffermati sulla sempre maggior rilevanza delle decisioni giurisprudenziali nel nostro ordinamento, sebbene non sia tuttora sancito il principio del precedente vincolante (o, alla latina, dello stare decisis). Probabilmente la celerità, la concretezza e l'attualità di una decisione di un giudice potrebbe sostituire a volte l'inerzia parlamentare permettendo un continuo aggiornamento della normativa. Le pronunce della Corte di Cassazione, supremo organo giurisdizionale del nostro ordinamento, sono dotate di una notevole autorità, nel senso che, sebbene siano nate da un caso concreto, da un giudizio specifico, enunciano principi vincolanti per i giudici che dovranno decidere successivamente e anche per il legislatore. Quando in una materia si stabilizza un prevalente orientamento giurisprudenziale esso viene il più delle volte normativizzato in leggi successive.
Un piccolo incipit questo per parlare in questo articolo di una recente decisione della Cassazione, che si è espressa su un tema di lunga discussione nel nostro paese.

giovedì 7 luglio 2011

"Il caso Redureau": problemi di non demenza e giustizia razionale

Gli scrittori sono spesso attratti dalla psicologia criminale. E' questo il motivo per cui in molti libri "gialli" l'autore si diverte a tratteggiare il proprio personaggio definendone principalmente i tratti psicologici e costruendo la figura dei protagonisti dal punto di vista "interiore". Una maestra indiscussa di questa modalità è stata Agatha Christie, la quale ha addirittura impostato la soluzione dei misteri nei suoi libri sulla base della sola psicologia. Non per niente il suo investigatore più celebre Hercule Poirot utilizza sempre la sue "piccole cellule grigie" sopratutto per analizzare i caratteri dei personaggi, la loro psiche, sull'assunto che è da questa che si comprendono o, per lo meno, si giustificano le loro azioni e comportamenti (ovviamente sulla base del presupposto che siano pienamente capaci di intendere e di volere, siano cioè persone di mente e stato "normali").
Ci sono altri casi in cui gli scrittori non costruiscono i propri personaggi, ma si appropriano dei protagonisti di fatti criminosi realmente accaduti. Poiché alla repressione del crimine è preposto, soprattutto, il diritto penale e di procedura penale le vicende descritte si svolgeranno spesso durante le indagini, in un processo, in carcere o in altri luoghi o momenti legati alla amministrazione della giustizia. 
Sovente quindi la letteratura usa il diritto per analizzare soggetti dalla psiche particolare.
Un esempio molto chiaro di questa tendenza lo si ritrova nel piccolo libricino di André Gide, premio nobel per la letteratura nel 1947, "Il caso Redureau".  
E' bene precisare fin da subito però una cosa: se poco fa si è scritto che lo studio della psicologia dei protagonisti può condurre in un libro giallo alla soluzione positiva o comunque alla comprensione di un caso, in questo libro (che racconta fatti reali) ciò non avviene.

lunedì 4 luglio 2011

Concorso di colpa per l'automobilista tamponato perché procede lentamente

La legge, come ben sappiamo tutti noi giovani, punisce chi guida a velocità sostenuta superiore a quella prevista, violando i limiti del codice della strada. Limiti di velocità che sono stati imposti affinché le andature dei veicoli non costituiscano pericoli per i conducenti stessi e per gli altri viaggiatori. Viceversa a chi non è mai capitato di adirarsi invece contro chi viaggia troppo lentamente, costringendo spesso le auto che gli si avvicinano a frenate folli o creando nervosi ed inutili rallentamenti?  
Non c'è dubbio che anche gli automobilisti che mantengono una velocità ridotta senza motivo intralcino il traffico, provocano disagi e a volte addirittura gravi incidenti. A riguardo la giurisprudenza in materia penale è dell'opinione favorevole al concorso di colpa per il conducente tamponato perché viaggia lentamente. Cosi è stato deciso dalla Corte di Cassazione (IV sezione) che, con una sentenza del primo giugno scorso (n. 22135), ha confermato la condanna ridotta da concorso di colpa nei confronti di un conducente di un autocarro che aveva tamponato e ucciso un motociclista che procedeva lungo l’autostrada troppo lentamente. 

mercoledì 29 giugno 2011

Mandato d'arresto contro Gheddafi: può essere eseguito?


Notizia fresca sui giornali è che la Corte Penale internazionale ha spiccato un mandato di arresto per il leader libico Muammar Gheddafi, suo figlio e il capo dei servizi segreti libici con l'accusa di crimini contro l'umanità. La risposta del Raìs è stata però negativa: "Non riconosciamo la Cpi" e, quindi, questo ordine di arresto non può colpirmi. 

La notizia merita una spiegazione soprattutto alla luce di un precedente articolo di Leggendoci (link sotto) il quale si occupava proprio della nascita dei tribunali penali internazionali, a partire da quelli di Tokyo e Norimberga dopo la seconda guerra mondiale per giungere fino al 1998 con l'istituzione della ICC (International Criminal Court).

Citando dal nostro precedente scritto possiamo individuarne le caratteristiche principali e i limiti potendo poi ritrovarli e analizzarli nel recente caso libico.

lunedì 27 giugno 2011

Avvertimenti dall'UE per la patologica inefficienza del processo civile: l'Italia resta sorda

In un periodo come quello che stiamo attraversando, nel quale le parole debito pubblico, crisi, ripresa, crescita economica risuonano ogni giorno, non ci si può non interrogare sul da farsi per il nostro futuro. La Commissione europea e il Consiglio nel formulare le raccomandazioni per l'Italia (atti di diritto derivato contenenti indicazioni non vincolanti per gli Stati membri) per adempiere ad una strategia europea entro il 2020 hanno responsabilizzato il nostro Paese su una questione fondamentale. Le due istituzioni hanno asserito che "la lunghezza delle procedure nell'esecuzione dei contratti rappresenta un ulteriore punto debole del contesto imprenditoriale italiano". Quello che l'Europa vuole dirci è che l'inefficienza della giustizia civile influisce negativamente sulla crescita economica italiana, che stenta a decollare e non riesce ad adeguarsi agli standards previsti a livello sovranazionale. Ecco qui accanto un grafico sulla durata media dei processi civili negli Stati europei, in cui l'Italia svetta nella classifica dei peggiori. 

giovedì 23 giugno 2011

L'evoluzione della società e non del diritto: il giuramento decisorio

Capovolgendo il discorso iniziato il 10 giugno scorso "L'evoluzione della società e del diritto: il reato di bestemmia?" (link sotto), nel quale si sosteneva che al cambiamento della società corrisponde spesso un cambiamento del diritto e si portava, tra altri, l'esempio della depenalizzazione della bestemmia da reato ad illecito amministrativo, vorrei oggi costruire un articolo e un ragionamento attorno ad una ipotesi affatto diversa, opposta anzi: un caso in cui, nonostante la società sia profondamente cambiata, le norme e gli istituti del diritto non si sono modificati e permangono tutt'oggi vigenti e vetusti. 
Un esempio lampante di queste norme vecchie è il giuramento decisorio, non solo perché antiche nel tempo (vi sono infatti regole pensate e dettate molti anni or sono ancora attualissime) ma anche perché non più idonee ad essere applicate nella società moderna.

martedì 21 giugno 2011

La testimonianza scritta d'oltralpe nei nuovi processi civili

Il nostro paese prova costantemente ad uniformarsi ai modelli europei, soprattutto in ambito giuridico, ma il più delle volte - nonostante le ambizioni siano onestissime - non riesce a raggiungere risultati soddisfacenti. Vediamone un esempio. 
Con la legge N. 69 del 2009 si è voluto introdurre all'interno del processo civile l'istituto della "testimonianza scritta". A prima vista sembrerebbe un ossimoro, dato che la testimonianza è a tutti nota come una serie di dichiarazioni rese oralmente da un soggetto di fronte al giudice riguardo a fatti rilevanti per la decisione di una causa. E allora come può essere resa in forma scritta e quale l'utilità? La motivazione è la seguente: si è cercato di accelerare i tempi di un processo infinitamente lungo, quale quello civile in Italia. L'inserimento di una prova che non necessita di assunzione, ossia di acquisizione all'interno di una udienza apposita, taglia indubbiamente i tempi. Essendo la testimonianza scritta resa su un formulario di quesiti si presenta, in fin dei conti, come un documento scritto e in quanto tale si inserirebbe nel fascicolo della causa insieme a tutti gli altri atti e documenti come prova precostituita

mercoledì 15 giugno 2011

Per un referendum più condiviso basterebbe qualche modifica

La democrazia è il governo del popolo, dal popolo, per il popolo - Abramo Lincoln
Un principio cardine della democrazia (non c'è dubbio che lo sia) è la pubblicità delle discussioni tramite le quali i rappresentanti eletti dai cittadini confrontano le proprie posizioni in modo aperto per poi prendere delle decisioni per la collettività. In un sistema democratico sia l'elezione dei politici sia le modalità con cui essi adottano appunto le loro decisioni avviene con il meccanismo del voto. La conseguenza di ciò è che una elevata partecipazione dei votanti, siano essi cittadini o parlamentari, alle scelte generali è sempre un bene. In particolar modo il coinvolgimento degli elettori tutti risulta ancor più incisivo poiché favorisce una miglior rappresentazione della “volontà generale”, che i governanti devono ben tenere presente per svolgere le loro funzioni. 
Appare quindi paradossale che l’elettorato venga invitato a non votare per un referendum dalle stesse forze politiche che, come la storia ci insegna, appartengono sia alla destra che alla sinistra a seconda dell’argomento a cui opporsi. La speranza è, ogni volta, che non si raggiunga il quorum del 50 % + 1 degli aventi diritto, per evitare che venga abrogata la legge esistente. Nel nostro ordinamento, infatti, con i referendum si possono solo abolire e non approvare le leggi. Ed è proprio l’esistenza di un quorum che impedisce il risultato positivo (voluto dai promotori) dei referendum, a causa dell'astensionismo messo in atto da chi è contrario all'abrogazione. 

venerdì 10 giugno 2011

L'evoluzione della società e del diritto: il reato di bestemmia?

Le regole giuridiche si susseguono tanto più velocemente quanto più in fretta cambia la società. Il diritto è figlio, in primo luogo, del contesto socio-politico in cui vengono concepite e, successivamente, scritte le norme. Tuttavia sussiste una differenza importante tra cambiamento sociale e cambiamento giuridico pur se il secondo dipende in buona parte dal primo: la società muta in quanto muta il modo di pensare delle persone e il loro modo di rapportarsi reciprocamente, ma le norme giuridiche non sono esseri animati, non pensano e non mutano da sole. Esse, per lo meno nella concezione classica di norme astratte, sono potenzialmente senza tempo e da sole non sono in grado di modificarsi. Ciò comporta almeno due conseguenze importanti: una loro inevitabile e veloce caducità (ossia le norme invecchiano celermente) e un continuo bisogno di sostituzione delle stesse (colmando lacune legislative o evolvendo discipline già esistenti).  
Perciò saranno il legislatore, il giudice o il giurista a interpretare i cambiamenti della società individuando ed eliminando le norme vecchie ed introducendone di più moderne e, dove vi siano lacune, di nuove.

martedì 7 giugno 2011

Furti d'identità nel "cloud"

Nel corso degli anni il mondo giuridico è sempre stato molto attento ai cambiamenti tecnologici anche se i nuovi fenomeni hanno portato a episodi di aperto contrasto col diritto. 
I diritti fondamentali dell'individuo in rete sono la libertà di manifestazione del pensiero, il diritto d'autore, il diritto alla privacy e alla sicurezza. Facendo riferimento a quest'ultimo tutti coloro che navigano nel web sono portatori della c.d. libertà informatica, una nuova forma di autotutela della propria identità informatica, ossia il diritto di controllare - conoscere, correggere, eliminare - i dati personali nel web. Detto anche il diritto alla autodeterminazione informativa, che si riferisce alla libertà di determinare chi, che cosa e quando possa conoscere le proprie informazioni.
Oggigiorno si parla del "cloud" ossia di una "nuvola" che trasporta dati e identità degli utenti, spesso per fini positivi e deflattivi di burocrazie, tempi e costi, ma anche ed inevitabilmente per fini negativi o molto meno nobili. In un contesto come questo - astratto e non ancora regolamentato - trovano infatti terreno fertile condotte illecite. Si tratta di conseguenze patologiche del cloud, che così trasporta dati personali di individui senza acquisire precedentemente il più delle volte il loro consenso e che comporta frodi e c.d. furti di identità in internet.

venerdì 3 giugno 2011

La prescrizione come causa di estinzione del reato?

Sentiamo spesso parlare di prescrizione, ma di cosa si tratta? Questo istituto è uno dei più importanti nel mondo del diritto e lo ritroviamo in molti suoi ambiti. In diritto civile per esempio quando sentiamo dire che un diritto si è estinto per prescrizione o in diritto penale quando leggiamo che la pena inflitta ad un soggetto è stata ridotta perché una parte del reato si è prescritta (è il recente caso del patron di Parmalat Calisto Tanzi condannato in Appello a 10 anni di carcere la cui pena è stata ridotta a 8 anni in Cassazione per effetto della prescrizione di parte del reato). Proprio riguardo all'operare dell'istituto nell'ambito penalistico vorrei entrare nel merito scrivendo questo articolo e, poiché si tratta di un argomento abbastanza complesso, spero di non fallire nell'intento di semplificarlo.

martedì 31 maggio 2011

Crowdfunding: l'unione fa la forza e il mezzo è la rete

Il "Crowdfunding" descrive un processo collaborativo di un gruppo di persone che utilizzano il proprio denaro in comune per supportare gli sforzi di singoli ed organizzazioni. È una sorta di finanziamento dal basso. Questa è la definizione del termine inglese, di recente entrato a far parte anche del nostro vocabolario. 
Il crowdfunding è già molto diffuso all'estero per finanziare progetti di qualsiasi genere: fondi in occasione di tragedie umanitarie, supporto all'arte, al giornalismo, fino all'imprenditoria e alla ricerca scientifica.
E non si può negare che la rete sia la piattaforma che permette maggiormente l'incontro e la collaborazione di un gran numero di soggetti, che possono coinvolgersi in un progetto di crowdfunding.

venerdì 27 maggio 2011

Il rapporto tra il diritto al referendum e il potere legislativo

Un commento ad un precedente articolo del blog "Il referendum che oggi richiama gli elettori", ha posto una domanda degna - secondo noi - di una non breve e dovuta risposta. Il riferimento è al passaggio in cui si afferma la lesione di un istituto di democrazia diretta, quale è il referendum abrogativo (in particolare quello indetto per il prossimo 12 e 13 giugno), da parte del legislatore che ha deciso di porre in essere una nuova normativa ad hoc (il decreto omnibus) che modifica quella oggetto di referendum, prima dello svolgimento dello stesso. L'intervento del nostro amico e lettore è il seguente:

Oltre che sotto il profilo della coerenza politica, non credo che sia possibile, neanche dal punto di vista strettamente tecnico-giuridico, sottrarsi alla consultazione popolare già indetta, attraverso una mera modificazione della disposizione legislativa oggetto di referendum. Difatti credo che sussista una sostanziale differenza tra gli effetti collegati ai due tipi di interventi: da un lato, quello legislativo esprime una volontà abrogativa potenzialmente suscettibile di revoca; d'altro lato, l'effetto abrogativo generato dal referendum non potrà essere rimosso, secondo la dottrina meno rigorosa, almeno per tutto il corso della legislatura. Per cui, credo che, nonostante il dato letterale della normativa primaria referendaria (cfr. art.39 della legge 25 maggio 1970, n. 352 “Se prima della data dello svolgimento del referendum, la legge, o l’atto avente forza di legge, o le singole disposizioni di essi cui il referendum si riferisce, siano stati abrogati, l’Ufficio centrale per il referendum dichiara che le operazioni relative non hanno più corso”), una lettura costituzionalmente orientata della faccenda, dovrebbe spingere la Cassazione a far celebrare comunque il referendum. Voi "Duemacchie" che ne pensate?

martedì 24 maggio 2011

L'analogia come fonte del diritto?

In un precedente articolo ci siamo occupati di "fonti del diritto" chiedendoci se, nel nostro sistema giuridico, la giurisprudenza dei giudici potesse considerarsi tale. Non esiste una risposta assoluta a questa domanda ma, dopo alcune riflessioni, si può sicuramente dire che i giudici quando applicano le leggi ad un caso concreto devono a questo adattarle attraverso una operazione ermeneutica di interpretazione: in questa operazione i giudici "creano" il diritto.
La risposta  alla domanda "sono anche i giudici creatori di leggi?" sarebbe molto più semplice se ci trovassimo in un paese di Common Law e sarebbe sì.