lunedì 27 dicembre 2010

Processi lunghi: troppi ritardi nei risarcimenti

Se i "tempi della giustizia" sono lunghi cosa succede?
La lentezza dei processi italiani lede la richiesta di giustizia delle parti, determina la disfunzionalità dell'organizzazione giudiziaria, influisce negativamente sull'economia e sull'opinione del nostro Paese all'estero (meno investimenti, ad esempio) e produce inoltre costi aggiuntivi.
Chi sia stato coinvolto in un procedimento per un periodo di tempo considerato "irragionevole", cioè troppo lungo, può richiedere al giudice italiano per questo motivo una equa riparazione, in base alla legge n. 89 del 24 marzo 2001 (cd. “legge Pinto”).
Tale risarcimento monetario è previsto nei confronti di “chi ha subito un danno patrimoniale o non patrimoniale per effetto di violazione della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali” in relazione al mancato rispetto del termine di cui all’articolo 6, paragrafo 1.
Ogni persona ha diritto a che la sua causa sia esaminata equamente, pubblicamente ed entro un termine ragionevole da un tribunale indipendente e imparziale, costituito per legge”. (art.6 CEDU)

mercoledì 22 dicembre 2010

Immunità come deroghe alla legge penale?

Nell'articolo di lunedì scorso 22 Novembre avevo messo in luce quale fosse la diversa ragione giuridico-politica che sta alla base delle regole sulle immunità nazionali piuttosto che internazionali. Non riprendo ulteriormente l'argomento e rimando quindi all'articolo precedente per chi fosse curioso. Oggi vorrei invece, tra le numerose distinzioni che vengono fatte all'interno della grande categoria "immunità", scatola piuttosto complessa e variegata, sceglierne una, quella che più mi ha colpito per la sua sottigliezza e cercare di metterla in luce.
Ci siamo lasciati dicendo che, a prescindere da quale sia l'ordinamento dal quale tali regole traggono la loro efficacia, nazionale o internazionale che sia, le immunità sono norme eccezionali poste a favore di determinati soggetti. In particolare esse dispiegano i loro effetti più importanti all'interno dei singoli Stati e quello più significativo è sicuramente la deroga alla legge penale.
Ci stiamo quindi chiedendo: quali differenti conseguenze si vengono a creare se a fruire della immunità è, ad esempio, un parlamentare italiano piuttosto che un diplomatico straniero?

sabato 18 dicembre 2010

Divieto d'uso della forza per gli Stati e per gli individui?

Studiando il diritto internazionale sono venuto a conoscenza di una evoluzione radicale nella concezione dell'uso della forza nella comunità internazionale avvenuta durante il Novecento. Sebbene in tale ambito si riferisca ai rapporti fra Stati, quali enti indipendenti e sovrani, credo che si possa riferire, in via di principio, anche ai rapporti fra i singoli individui.
In passato esisteva un diritto pacifico degli Stati di risolvere le loro controversie ricorrendo alla forza armata. Era anzi, la guerra, il mezzo più diffuso di regolare i conflitti fra di essi, si pensi ai numerosissimi scontri che hanno caratterizzato tutta la storia europea partendo dal Rinascimento per arrivare alla cd "grande guerra" scoppiata nel 1914. 
Tale diritto prendeva il nome di ius ad bellum (ovvero, testualmente, "diritto di portare la guerra") .

venerdì 10 dicembre 2010

Palazzo Madama e Montecitorio più utili in Europa che in Italia

Il Parlamento nazionale è, riprendendo l'impostazione tradizionale di derivazione illuministica, l'organo più rappresentativo del popolo, che direttamente lo elegge e ne è destinatario finale di ogni suo atto.
Proprio in virtù del suo carattere "democratico" appartiene al Parlamento in via esclusiva la competenza legislativa, il potere cioè di porre in essere leggi contenenti disposizioni giuridiche vincolanti per l'intera comunità presente sul territorio nazionale.
La nostra Costituzione infatti, mantenendo il suddetto stampo tradizionalistico sancisce  all'articolo 70 che "la funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere." 

martedì 7 dicembre 2010

La Costituzione: unico atto normativo "apolitico"

Il termine costituzione di un'organizzazione definisce la sua forma, struttura, attività, carattere e regole fondamentali. L'uso attualmente più comune del termine rimanda, senz'altro, alla legge fondamentale di uno Stato, mentre per l'atto di altri enti, pubblici o privati, usa solitamente la denominazione di statuto.
La prima accezione del termine Costituzione si riferisce ad un insieme di norme attraverso le quali una determinata collettività si "costituisce" in Stato, dotandosi di un ordinamento giuridico sovrano ossia indipendente "esternamente" da ordinamenti di altri Stati ed effettivo "internamente" su un popolo e territorio definito.
Queste norme identificano la collettività, ne rappresentano la "carta d'identità" e la tengono insieme in un dato momento storico, indipendentemente che siano scritte su un atto o che non lo siano. Si parla infatti, nel primo caso di Costituzione scritta o formale e, nel secondo, di Costituzione non scritta o materiale.

giovedì 2 dicembre 2010

I Tribunali Penali Internazionali: dall’IMT all’ICC

I tribunali penali internazionali hanno acquistato nel ventesimo secolo un ruolo decisivo per l’affermazione del diritto penale internazionale.
Tali istituzioni sono state create non solo per la gravità dei crimini perpetrati a partire dal secondo conflitto mondiale, ma anche per l’inadeguatezza degli organi nazionali a porre in essere un’efficace azione repressiva. La particolare efferatezza dei crimini di cui si discute li trasforma da fatti meramente interni a fatti che interessano il diritto internazionale. Nell’ordinamento internazionale si verifica dunque una sottrazione di sovranità allo stato, alla sua potestà punitiva sugli individui mediante l’esercizio della giurisdizione.
I tribunali di Norimberga e di Tokyo sono i primi esempi di tribunale penale internazionale.

domenica 28 novembre 2010

Emancipazione della donna nel diritto


"Certe specie di lavoro non si addicono alle donne, fatte da natura per i lavori domestici, i quali grandemente proteggono l'onestà del sesso debole, e hanno naturale corrispondenza con l'educazione dei figli e il benessere della casa" - Papa Leone XIII
Nella puntata di lunedi 22 novembre di "Vieni via con me", il programma di Fabio Fazio e Roberto Saviano -che per i temi affrontati, ma soprattutto per il modo di esporli, spiegarli e farli vivere al pubblico sta facendo molto discutere- si è parlato anche di donne, di femminilità e di diritti.
La donna è da sempre in questa società un soggetto "debole", un aggettivo che sottolinea la sua posizione culturale e giuridica, proprio per la presenza di norme di costume di scarsa emancipazione e ben poche norme giuridiche che la tutelino in ogni ambito della vita lavorativa, matrimoniale e personale.
Tuttavia dei risultati si sono raggiunti e procedo qui di seguito ad una "lista" di alcuni dei significativi passi e delle conquiste in diritto che man mano ci sono state:

mercoledì 24 novembre 2010

Il Collegato Lavoro entra in vigore come Legge (183/2010)

Il 19 ottobre la Camera dei Deputati ha approvato in via definitiva il ddl collegato lavoro, come già anticipato da un'altro articolo del blog ("Arbitrato nelle controversie in materia di lavoro") che riguardava però specificamente la nuova disciplina dell'arbitrato. 
Il 4 novembre il testo è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale n.262, diventando la Legge 183/10.
Le disposizioni contenute operano però a far data dal 24 novembre 2010, dopo il c.d. periodo di vacatio legis, durante il quale la legge è rimasta in "attesa" di dispiegare i suoi effetti. Si tratta infatti di una lasso di tempo di minimo 15 giorni, o superiore se scritto nell'atto cui si applica (nel nostro caso sono 20 giorni), che decorre dalla data della pubblicazione in G.U.
Questo istituto temporale dovrebbe consentire la conoscibilità delle nuove leggi grazie, appunto, alla Gazzetta Ufficiale, fonte di cognizione ufficiale di tutti gli atti legislativi italiani.
La legge n.183 è un provvedimento collegato alla manovra di finanza pubblica per gli anni 2009/2013 in materia di lavoro; propongo qui di seguito una brave presentazione del testo.

lunedì 22 novembre 2010

Immunità: la ratio?

Immunità: ogni tanto ci capita di imbatterci in questa parola leggendo sui giornali della condizione di "intoccabilità" accordata a qualche agente diplomatico straniero o a qualche parlamentare italiano. In una differente accezione lo troviamo anche impiegato in ambito medico per indicare un punto di evoluzione avanzato dello stato di difesa del nostro organismo, ma tale settore esula (ovviamente) dai nostri interessi.
Ci chiediamo: dal punto di vista giuridico cosa sono le immunità? Pur consapevole della complessità del tema, cercherò di fornire qualche elemento che possa aiutare a rispondere a questi quesiti. Riusciamo a mettere un po' d'ordine a questa definizione? Per non appesantire troppo l'articolo "spezzerò" il discorso in due parti: la prima dedicata alla ratio storica delle immunità, mentre nella seconda, che rimando ad un successivo post, andremo a "curiosare" intorno a quelli che sono gli effetti che esse in concreto esplicano nell'ordinamento. 
Se guardiamo alla sua più risalente e letterale accezione, immunità è la condizione di "chi è esente da obblighi" (dal latino, infatti, immunitas deriva da immune, in-munus, cioè non soggetto ad alcun obbligo, ufficio, dovere). 
Se cerco sul vocabolario Zingarelli tra le altre definizioni trovo anche quella che la identifica come una:
"speciale condizione di favore relativamente a eventuali procedimenti penali, assicurata a persone che adempiono funzioni e ricoprono uffici di particolare importanza (es. parlamentare, ecclesiastica, diplomatica)."

giovedì 18 novembre 2010

La "giurisprudenza" come fonte del diritto

Per comprendere se annoverare la giurisprudenza tra le fonti del diritto del nostro ordinamento è necessario chiarire che cosa s’intenda per “fonte del diritto”.Tale locuzione è stata definita come
 “l’atto o il fatto cui l’ordinamento giuridico conferisce idoneità a produrre norme giuridiche, e ad innovare l’ordinamento stesso”. 
Dunque è l’ordinamento a qualificare le fonti come tali. Infatti è esso stesso che deve indicare le modalità attraverso cui può essere prodotto il diritto.
Tra tali fonti viene posta una distinzione tra “fonti di produzione” e “fonti sulla produzione”. Le prime introducono direttamente nel sistema giuridico le regole di comportamento, invece, quelle sulla produzione svolgono un “ruolo strumentale”, indicando il soggetto, il procedimento e l’atto attraverso il quale tali regole possono essere poste.
La giurisprudenza è dunque una “fonte di produzione” o “sulla produzione”?

martedì 16 novembre 2010

Humpty Dumpty e Alice: protagonisti del diritto

Humpty Dumpty è un personaggio di una filastrocca inglese, rappresentato come un grosso uovo con sembianze umane seduto sulla cima di un muretto. La sua figura fu utilizzata anche da Lewiss Carroll ( autore, tra l'altro, di "Alice nel paese delle meraviglie") che gli fece incontrare Alice in uno dei capitoli più celebri di un altro suo libro "Attravero lo specchio" (Trough the Looking Glass, 1871)  molto caro, oltre che ai bambini, anche agli studiosi di semantica, linguistica e, persino, di diritto.
In questo incontro Humpty Dumpty si esprime in modo davvero singolare e la sua abitudine a "comandare" a piacimento le parole per dar loro il significato che preferisce crea qualche difficoltà di comunicazione fra i due, come risulta dal seguente dialogo:

sabato 13 novembre 2010

Il tradimento è genetico?

Se avessimo avvertito Renzo delle insidie della giustizia lo avremmo aiutato ad evitare il di lei tradimento? Probabilmente no: la sua fiducia nella provvidenza legislativa era incrollabile. 
Neppure se lo avessimo colpito con una "grida" in testa per fargli alzare lo sguardo "su come girava il mondo" si sarebbe accorto di quanto possa essere pesante la legge per chi la rispetta.
Hanno detto, filosofi nominalisti, che qualcosa esiste solo se qualcuno le dà un nome  e, a maggior ragione, che un testo in sè non può essere nulla senza qualcuno che lo interpreti e lo applichi. Già solo il cognome avrebbe dovuto mettere in guardia il semplice montanaro nei confronti del dottor Azzecca-Garbugli!

mercoledì 10 novembre 2010

Espulsione dei ROM legittima per la Francia?

Abbiamo letto sui giornali (di non molto tempo fa) degli episodi di espulsione di cittadini romeni (cosiddetti ROM) dalla Francia. Dal punto di vista politico è stata una scelta duramente e apertamente criticata  sia dalla Commissione europea, nella figura di Vivienne Reeding, sia dal Vaticano. Vicenda questa che al di là delle reazioni politiche ufficiali, ha suscitato un ampio dibattito attorno a sè nel nostro stesso paese. I quotidiani hanno riportato numerose opinioni e hanno dato grande rilievo alla procedura di infrazione avviata contro la Francia successivamente alle espulsioni (la quale tra l'altro si è conclusa subito con una "assoluzione"). Ciò che non è stato toccato invece, e che qui cercherò di portare alla luce, sono i meccanismi giuridici grazie ai quali la Francia ha potuto legittimamente tenere un simile comportamento.
Il trattato di adesione (cioè l'accordo che permette a nuovi stati di entrare a fare parte della UE) per la Romania e la Bulgaria è stato stipulato nel 2005 ed è entrato in vigore nel 2007.
In un suo protocollo (atto allegato al trattato principale della medesima efficacia) era inserita una c.d. clausola di salvaguardia, cioè una norma che consentiva agli stati già membri di adottare, nei confronti dei cittadini dei due paesi entranti, misure transitorie in deroga rispetto a quelle previste in generale dai trattati (in questo caso i principi che venivano in rilievo per la deroga erano quello di parità di trattamento e di libera circolazione dei cittadini della UE). 

lunedì 8 novembre 2010

Dal New York Times alla Costituzione

"All the news that's fit to print"

"Tutte le notizie che vale la pena stampare": ecco la frase con cui si apre la prima pagina del New York Times. Riportata in ogni numero del quotidiano d'oltreoceano, a sinistra del suo titolo, come fosse un principio ispiratore, una ratio su cui si basa la scelta dei contenuti informativi al suo interno.
In modo più generale rappresenta il motto della cultura giornalistica in senso ampio: esso simboleggia l'indipendenza, la libertà e la possibilità di informare su cosa si vuole e come si vuole...
Il giornale, quale mezzo di informazione per eccellenza, svolge una funzione indispensabile in una società democratica: assicura infatti quella conoscenza della realtà e quella concorrenza di opinioni che sono vitali perché i cittadini esercitino responsabilmente
i loro diritti e assolvano puntualmente ai loro doveri. 
Questo vale per il giornalismo Ma per la politica? Esiste un principio base, una legge universale per il suo funzionamento?

venerdì 5 novembre 2010

Arbitrato nelle controversie in materia di lavoro: un'opportunità o un obbligo?

E' stato approvato lo scorso 19 ottobre 2010 il ddl (disegno di legge) Collegato Lavoro, dopo ben due anni di iter parlamentare, sette passaggi alle Camere e un rinvio da parte del presidente della Repubblica Napolitano. Nato come un ddl «collegato» alla finanziaria 2009 il testo era partito da 9 articoli e 39 commi ed è arrivato all'attuale formato "omnibus" di 50 articoli e più di 140 commi (omnibus perchè contenente un'infinità di norme diverse per contenuto e non tutte ricollegabili alla materia giuslavoristica).
Il Collegato Lavoro, aspettando la promulgazione del Presidente della Repubblica, porta con sè molte novità, qui (nel blog "leggendoci") cerchiamo di concentrarci su un solo dibattutissimo articolo, il numero 31 sulla conciliazione e l'arbitrato, del quale di seguito riporto parte del testo, focalizzando l'attenzione in particolare sulla seconda parte di esso.

lunedì 1 novembre 2010

Normattiva: obiettivi perseguiti?

Come promesso,  riprendo l'argomento del post del martedì 19 ottobre scorso nel quale ho parlato un po' della banca dati "Normattiva" introducendone la storia e le principali caratteristiche ( per chi fosse interessato riporto QUI il link all'articolo ).
Ciò che vorrei oggi mettere in evidenza è come, nel corso della realizzazione di quel progetto,  sia stato compiuto un enorme lavoro di semplificazione, nel senso di discernimento e riduzione del numero delle leggi. 
L'obbiettivo è stato quello di ottenere un numero di dati trattabili a livello informatico. Così sono stati cancellati circa 375000 atti normativi ormai inutili o desueti e il numero delle leggi vigenti è stato portato a circa 10000: risultato appena accettabile se confrontato con la media europea (che si attesta intorno a 5000) ma grandioso invece se guardiamo alla storia passata del nostro paese, nel quale la sovraregolamentazione è sempre stata immancabile.

venerdì 29 ottobre 2010

Misure tecnologiche di protezione? Soffocano i nostri diritti.

Oggi inauguriamo una "collaborazione"  che speriamo possa dare ulteriori e interessanti spunti di riflessione ed aumentare gli angoli di visuale dai quali parlare di diritto! Gli articoli saranno scritti da EP amica e "collega" di studi.
Nel mondo in cui oggi viviamo copiare e ridistribuire qualunque tipo di informazione digitale è diventato estremamente facile. Pertanto, abbiamo assistito ad un’espansione dell’ambito di azione dei diritti di proprietà intellettuale a danno dei tradizionali diritti civili di libertà. assoluti” grazie ai quali si avvantaggerebbero le grandi società che operano nel settore dell’entertainment. 

martedì 26 ottobre 2010

La giustizia civile: la "cenerentola" italiana?

La cronica disfunzionalità del sistema giudiziario civile viene presentato come un fastidioso e ineliminabile problema del nostro paese, quasi facesse parte del suo ritmo personale o delle "sbagliate" abitudini che non si sradicano facilmente. Un disordine organizzativo e una lentezza esasperante che non rimangono autoreferenziali, non si distruggono da soli, ma anzi impongono costi ingenti all'economia e al senso civico.
Da anni le procedure civili subiscono continue ma inutili riforme nel tentativo, inutile, di migliorarne il funzionamento dato che, per completare i tre gradi di giudizio previsti, ci vogliono in media 9 anni mezzo.

domenica 24 ottobre 2010

La strada per un nuovo reato: il "negazionismo" è punito

Presto una legge per punire chi nega la Shoah e introdurre in Italia il reato di negazionismo, come giusta risposta a chi mette in dubbio l'esistenza dello sterminio nazista contro gli ebrei. Questa è la proposta sostenuta con maggior forza ed in primis dal presidente della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Pacifici, dopo l'ennesimo episodio in cui, durante una lezione universitaria all' ateneo di Teramo, un professore ha "minimizzato" l'Olocausto.

giovedì 21 ottobre 2010

Caso Masi-Santoro: applicazione dell'art. 7 St.Lav.

Prendendo spunto da una notizia di attualità analizzerò un aspetto delle sanzioni disciplinari nel mondo del lavoro.
Il fatto concreto è lo scontro tra il direttore generale della Rai, Mauro Masi, e il conduttore di Annozero, Michele Santoro.
Il rapporto di lavoro della Rai con il conduttore, in crisi già da ques'estate per il non semplice rinnovo del contratto, é naufragato infine con insulti verbali in diretta, durante una puntata della trasmissione; sulla base dell'accaduto Masi ha deciso di sospendere Santoro e quindi Anno zero per dieci giorni.

martedì 19 ottobre 2010

Che cos'è www.normattiva.it?

Per chi non lo sapesse è entrato in funzione nel marzo di quest'anno (2010) una banca dati pubblica, al sito www.normattiva.it, che si pone l'obbiettivo di raccogliere entro il 2014 l'intero corpus normativo in vigore nello Stato Italiano.
Questa novità fornisce una pluralità di spunti di riflessione che, non potendo esaurire in questo articolo, rinvio a prossimi post.
Mi limiterò quindi, in prima battuta, a "raccontare" un po' in cosa consiste "Normattiva", quando e come nasce e quali sono le sue caratteristiche principali.

domenica 17 ottobre 2010

Proposte per rimediare alla lentezza della giustizia civile?

Uno spunto per ampliare il ragionamento che abbiamo iniziato in "Outsourcing: dalle aziende alle professioni giuridiche" ci è stato fornito da un articolo del quotidiano "La Repubblica" dell'11 ottobre 2010, sul costo della giustizia civile in Italia.
La tesi, riassunta brevemente, è che il giornalista Andrea Rustichelli sostiene che i passaggi macchinosi della giustizia civile italiana, con tempi che lievitano senza controllo, scoraggiano le imprese straniere. Secondo la Banca Mondiale siamo, in Italia, al 156mo posto su 181 quanto a tempi e costi del giudizio civile; ad esempio il recupero di un credito può richiedere da noi 1210 giorni e costare fino al 30% del preteso importo. Rischi questi dei quali le stesse aziende italiane fanno le spese in prima linea.

venerdì 15 ottobre 2010

Da popolo omogeneo a massa eteorgenea

   "Una volta i potenti per sottomettere il popolo usavano la forza, le leggi e la religione, ora dispongono anche del calcio e della televisione".
Carl William Brown

Il popolo, secondo la concezione giuridica, è formato dagli individui che possiedono lo status di cittadino di un determinato Stato. Nell'ordinamento italiano dice l'art. 1 co. 2 Costituzione: "La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti previsti dalla Costituzione". Il popolo è quindi teoricamente l'unico titolare della sovranità, che non viene esercitata in maniera diretta, ma attraverso un Parlamento eletto.

mercoledì 13 ottobre 2010

L'oblazione nelle contravvenzioni. L'uguaglianza si vede dalle piccole cose...

Riprendendo gli spunti forniti dall'articolo precedente, "Uguaglianza. tema giuridico e non...", vorrei portare l'attenzione su una norma in particolare che, in nome di una ipotetica maggior protezione dagli stranieri, è in realtà una insensata discriminazione.
Il tema è quello della oblazione delle contravvenzioni.

martedì 12 ottobre 2010

10 Ottobre: giornata modiale contro la pena capitale

Questo post vuole essere una breve appendice di attualità all'articolo "I numeri della pena di morte nel 2010" di venerdì 8 ottobre scorso.
Sarà una coincidenza, ma 10-10-2010 è stata l'ottava  giornata mondiale contro la pena di morte. Tra i molti temi emersi in particolare si è puntato il dito contro la possibilità di esecuzione della condanna tramite la lapidazione.
Questo metodo barbaro prevede l'uccisione mediante il lancio di sassi e pietre. In occasione di questa ricorrenza "Nessuno tocchi Caino",  lega internazionale contro la pena capitale, ha rilanciato con numerose iniziative l'attuazione della linea pro-moratoria delle Nazioni Unite e ha poi reso noto un rapporto secondo cui attualmente in Iran, paese nel quale la lapidazione è stata praticata dal 2006 almeno 1 volta l'anno per un totale di 6 esecuzioni, vi sono ben 14 prigionieri sul cui capo pende tale condanna. "Sakineh e le altre", questo il titolo del dossier sulla lapidazione in Iran presentato dall'associazione e tra i condannati c'è anche Skineh Mhoammed Ashtiani la donna accusata di adulterio al centro di una sempre crescente attenzione e mobilitazione internazionale per la sua liberazione.

lunedì 11 ottobre 2010

Terre di nessuno: luoghi di esportazione

Forse non sapevate che...
Nel periodo delle grandi colonizzazioni delle Americhe, a partire dal 1492 e durante il secondo colonialismo dei paesi europei (soprattutto in direzione del continente africano e asiatico), il concetto fondante sulla base del quale furono legittimate, dal punto di vista giuridico, tali "invasioni" fu che le terre occupate fossero "terre di nessuno".

domenica 10 ottobre 2010

Outsourcing: dalle aziende alle professioni giuridiche

Chi ha dato l'esame di diritto del lavoro avrà sicuramente studiato i fenomeni di outsourcing, ossia di decentramento e di esternalizzazione dei processi produttivi che prima erano svolti all'interno dell'azienda e ora vengono affidati a terzi, soggetti esterni. Anche chi non ha avuto a che fare con questa materia avrà sicuramente sentito parlare di istituti quali il distacco, la somministrazione di lavoro, l'appalto, il lavoro a domicilio o altri.
"Outsourcing" viene tradotto come approvvigionamento esterno ed è un termine che nasce in economia ma viene usato anche in altri ambiti come, per l'appunto, in diritto...

venerdì 8 ottobre 2010

I numeri della pena di morte

Forse non sapevate che la pena di morte è stata rimossa dall'ordinamento italiano tra il 1944 e il 1948 per quanto riguarda i reati dei civili, essa è sopravvissuta nell'ordinamento militare fino a quando è stata rimossa con legge ordinaria nel 1994. 
Solo nel 2007 è stato modificato l'articolo 27 comma 4 della Costituzione che ora recita "la pena di morte non è ammessa", impedendo così che in futuro possa essere reintrodotta da fonti ordinarie.

mercoledì 6 ottobre 2010

Uguaglianza: tema giuridico e non...

In questi giorni(settembre 2010) si sta svolgendo la terza edizione del festival del diritto a Piacenza dedicato, quest'anno, al tema delle diseguaglianze (www.festivaldeldiritto.it). Numerosissimi i redattori, gli invitati e i partecipanti tra i quali il Presidente della Camera Gianfranco Fini, Shirin Ebadi la donna iraniana premio Nobel per la Pace nel 2003, Gino Strada, e inoltre magistrati, giornalisti, professori universitari provenienti da tutto il mondo, esperti di diritto, sociologia, storia e anche filosofia. 
"La storia dell'umanità è una storia di diseguaglianze. È con la modernità che si afferma - attraverso lotte dure e una vera e propria rivoluzione della mentalità - l’idea che gli uomini possano e debbano essere considerati sostanzialmente uguali, nei diritti e nelle libertà. Le disuguaglianze diventano così discriminazioni cui porre rimedio, innanzitutto attraverso il diritto".


venerdì 17 settembre 2010

Tutele per gli insider, indifferenza per gli outsider

"Il concetto soggettivo dell'eguaglianza degli uomini è un fatto di gran momento, e che opera potentemente per determinare i mutamenti che subisce la società".                                                  Vilfredo  Pareto

Come studentessa universitaria di Giurisprudenza al secondo anno sono alle prese in questo periodo con un esame non facile, ma indubbiamente coinvolgente e stimolante: diritto del rapporto di lavoro subordinato. Leggo di contratti di lavoro subordinato, autonomo e parasubordinato, studio articoli con diritti, doveri e tutele di ogni genere. Si articolano tra loro parità di trattamento, divieto di discriminazione, di licenziamento, obbligo di retribuire, di informare, di mettere in sicurezza, e poi a fondo pagina mi ritrovo sempre una sfilza di eccezioni tassative o meno a quello che fino a quel momento era stato scritto nero su bianco. A volte mi sembra di non comprendere quale sia la regola e quale no; in un continuum di abrogazioni, sostituzioni e modifiche di leggi e decreti che cancellano o cambiano un solo avverbio o aggiungono un soggetto interessato o cambiano procedure e tempistiche. 

domenica 12 settembre 2010

L'ambiguità della sovranità

Cosa ci colpisce di un episodio di cronaca? Tutto può essere interessante, dalla specialità della sua vicenda all'anormalità dei comportamenti umani, ma in particolar modo la sua genesi, il carattere dei personaggi e il movente dell'azione. Cattura di più la storia di un caso piuttosto della fredda struttura o della concreta esecuzione. Ci si interroga sul perchè si sia agito in quel modo, cosa abbia fatto scatutire tanto odio o passione o ira e quali siano i "veri" retroscena.

Arrestare il Buddha di pietra

Non solo in "occidente" ci si imbatte in esempi di diritto trattato in letteratura. 
Nonostante descriva e rappresenti un'esperienza lontana dalla nostra concezione filosofica e dal nostro atteggiamento nell'affrontare eventuali problemi che ci si pongono di fronte, "Arrestare il Buddha di pietra" permette di assaggiare, leggendola, un pò di "diritto alla orientale"...

giovedì 9 settembre 2010

Diritto e leggenda...

Diritto: parola che, fin dalle sue origini latine, rimanda al concetto di linea, righello, misura; e da qui anche al concetto di giusto. La linea del diritto nasce dal solco dell’aratro usato per disegnare il perimetro di Roma nel 753 aC, quello che fu il solco primigenio dell’urbs. 
Un perimetro immaginario, poi diventato concreto, un solco per nulla insignificante, per delimitare, definire quel che è mio o tuo, quello che si può fare e cosa non si deve oltrepassare, per creare città, nuclei organizzati e i prodromi delle società. Da lì in poi iniziarono ad usarsi fossati e mura o confini naturali, come fiumi e catene montuose; a volte anche righelli per delineare su fogli bianchi le spartizioni del mondo sconosciuto. Le terre conquistate erano considerate "res nullius", cose di nessuno e per questo "conquistabili" con squadra e righello da parte dell'uomo bianco dall'alto della sua presunta superiorità. Dentro a questi vari tipi di confini o linee si c'è il nostro diritto, fuori esso è assente. 

lunedì 6 settembre 2010

Ascoltiamo gli antenati...

Siamo schiavi delle leggi per poter essere liberi (Cicerone).
Tutti noi abbiamo il diritto di votare per eleggere l'assemblea del popolo che fin dalle sue prime forme di vita, dalle sue origini, è sempre stata, e continua ad esserlo (almeno nei libri), simbolo della democrazia e della libertà...
Votiamo per governare indirettamente attraverso i nostri rappresentanti ai quali, per credo, per vicinanza di pensiero o, a volte, per immagine ci affidiamo. A loro consegniamo la libertà di decidere per noi, gli diamo il compito di governarci.

domenica 5 settembre 2010

Scaricare mp3 o video da internet è legale?

Questa è la regola: Articoli della legge 633/1941 (legge diritto d'autore) Capo 3 - Sezione 2, come modificati da d.lgs 7/2005, :
1- n.174-ter "Chiunque abusivamente utilizza, (...) duplica, riproduce, in tutto o in parte, con qualsiasi procedimento (...) opere o materiali protetti (...) è punito, purchè non sia integrato reato ex art 171, 171-ter, (...) con una sanzione amministrativa pecuniaria di euro 154 (...)" [rientra in tale disposto ad esempio il caso di chi scarica un film attraverso internet, per poi guardarlo a casa magari in compagnia, oppure un mp3 per l'ipod]
 2 - n. 171 lett a-bis "E' punito con multa da 51 a 2065 euro chiunque senza averne diritto mette a disposizione del pubblico, immettendola in un sistema di reti telematiche, mediante connessioni di qualsiasi genere, un'opera dell'ingegno, o parti di essa"
[questa dovrebbe essere la via di mezzo e comprende le ipotesi per cui un soggetto condivide gratuitamente con altri ciò che ha precedentemente scaricato o ottenuto senza avere il diritto di farlo]
3 - n. 171-ter secondo comma lett. a-bis "E' punito con reclusione da 1 a 4 anni e multa da 2.582 a 15.493 euro chiunque (...) a fini di lucro, comunica al pubblico immettendolo in un sistema di reti telematiche, mediante connessioni di qualsiasi genere, un'opera dell'ingegno protetta o parte di essa"
[è questa l'ipotesi più grave per la quale un soggetto compie la stessa del caso precedente ma lo fa a pagamento per ottenere un guadagno]